Tra dettagli e approssimazioni

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26.7.2024

Ho sempre pensato che nel processo didattico, che fosse di Shiatsu, di Craniosacrale o legato a qualsiasi altro ambito, fosse utile partire dall'apprendimento di una forma per poi aggiustare i dettagli. Tracciare i contorni e poi proseguire nel lavoro di fino.

Sono stato convinto di questo fino al giorno in cui, alla mia lezione settimanale di musica, mi sono sentito dire una cosa diversa. Quel giorno sembrava non andasse bene nessuna nota. Quelle sopra il Si bemolle crescevano tutte, quelle sotto tutte calanti.

"Accidenti" mi sono detto "Oggi lavoriamo sui dettagli".

"Dettagli?" risponde il mio insegnante "Non esistono dettagli, c'è un modo solo di fare le cose, ed è bene. Tutto il resto sono solo approssimazioni".

"Sì" ribadisco "ma fino alla scorsa settimana sembrava andassero bene".

"Certo, il lavoro di approssimazione ha un suo valore ma non può essere protratto ad oltranza. C'è un momento in cui le cose che prima erano accettabili non lo sono più. Allora bisogna fare un altro passo verso la perfezione".

L'approssimazione non è un problema, è parte del processo.

Il problema è credere di sapere o saper fare quando dal fare bene si è ancora lontani.

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