L’operatore: è fondamentale saper ascoltare profondamente e senza giudizio. A questa qualità di presenza, di non immediata comprensione, si accede seminario dopo seminario, attraverso un processo educativo che è condizione necessaria per la formazione di praticanti d’eccellenza.
La manualità: alla qualità di presenza vanno aggiunte un’adeguata qualità di contatto e di percezione. Per diventare coscienti dei movimenti sottili del corpo bisogna sviluppare un alto grado di percezione tattile, ammorbidire la mano e renderla fluida in modo che possa aderire alle strutture rispettandone forma e consistenza. Un processo che maturerà contatto dopo contatto, fino a creare congruenza tra presenza, intenzione e tocco.
La Conoscenza: La formazione privilegia un apprendimento che passa attraverso l’esperienza corporea. Impariamo prima con il corpo, in modo pratico e interattivo, quegli elementi di anatomia ed embriologia che ci aiutano ad arricchire i paesaggi del corpo, a rendercelo più confidente e che concorrono alla definizione di confini sicuri ma aperti. L’esplorazione delle proprie strutture anatomiche aiuta a prendere coscienza anche delle strutture nel corpo del cliente. I moduli dell’anatomia cognitiva e dell’embriologia contribuiscono a formare le basi per una migliore conoscenza di sé.